LA VENEZIA DEL 700 IN MOSTRA A TORINO

Il mito di Venezia è celebrato a Torino con una mostra – curata da Laura Facchin e Luca Mana, presso la Fondazione Accorsi-Ometto di via Po 55 – che intende raccontare la vita della città lagunare nell’ultimo periodo della sua fulgida storia, delineandone la società e mostrandone gli aspetti più affascinanti e curiosi. La produzione artistica veneziana del XVIII secolo è una delle più ricche, variegate e qualificate del panorama europeo.
Il nome della Serenissima è associato al concetto di “prodotto di lusso”, tanto nei campi della pittura e della scultura quanto in quelli delle arti decorative: l’ebanisteria, i tessuti, i merletti di Burano e i vetri di Murano sono contraddistinti dall’alta qualità delle materie prime e dalla finezza della lavorazione. La maggior parte della sua produzione artistica, soprattutto la pittura, è destinata all’esportazione. Non deve, quindi, stupire la quasi totale assenza, in Venezia, di quadri che rappresentino i monumenti e i luoghi più significativi della città. Questi dipinti sono, infatti, indirizzati agli acquisti dei viaggiatori stranieri e alcuni pittori, quali Canaletto e il nipote Bellotto, trascorrono molti anni di attività all’estero.
Se i fasti della pittura veneziana inondano l’Europa, e si possono oggi ammirare a Torino, con le opere del Canaletto, di Giambattista Tiepolo, del Mareschi e di Guardi (ma anche in epoca moderna di De Chirico), non meno brillanti sono gli esiti della musica e del teatro. La Venezia del Settecento conta ben diciassette teatri, oltre a sale da concerto, locali pubblici e privati detti “ridotti”, ove si esibisce l’orchestra tutta femminile diretta da Antonio Vivaldi, uno dei più fertili e originali compositori del Settecento.
La mostra, suddivisa in nove aree tematiche, si sviluppa negli spazi espositivi del Museo e lungo le sale dedicate alla collezione permanente.
Fino al 3 settembre Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto, V. Po, 55