Proteste a Torino contro Israele a Fiera del Libro
Hanno preso alla lettera le proposte di boicottaggio della Fiera del Libro di Torino. E così una decina di antagonisti questa mattina ha occupato la sede della Fondazione organizzatrice della kermesse editoriale torinese, proprio nel giorno in cui era convocato il consiglio di amministrazione. I giovani hanno esposto uno striscione con scritto “No Israele”. Perché la polemica che da giorni infiamma il mondo culturale nasce proprio dalla decisione della Fiera di invitare, per l’edizione 2008, come paese ospite Israele, nel sessantesimo anniversario della sua nascita come nazione. Una scelta che ha innescato la reazione di scrittori e intellettuali arabi, ma pure italiani, decisi a boicottare la Fiera, non partecipando direttamente o incitando i visitatori a disertare il Lingotto. Un dibattito acceso, infuocato, come sempre quando si parla di Israele e conseguentemente, di Palestina. Un dibattito finito in consiglio comunale a Torino e che occupa le pagine dei quotidiani. Qualcuno, come Dario Fo e l’attore ebreo Moni Ovadia, ha proposto un compromesso: la contemporanea presenza di autori israeliani e palestinesi. Ma conclusa l’occupazione, dopo che la Digos ha identificato i giovani che protestavano, i vertici della Fiera hanno deciso di andare avanti: Israele, con i suoi autori e scrittori, sarà ospite d’onore, nessuna presenza riparatrice per la Palestina, ma Lingotto aperto agli scrittori di ogni lingua e nazionalità, come sempre dovrebbe essere quando si parla di libri e di idee.