Sergio Marchionne scommette sull’Abarth, l’anima sportiva del gruppo Fiat, e parla di un inizio 2008 “in linea con le aspettative”, con una 500 in gran forma che ha già raggiunto quota 154.000 ordini e che potrebbe sbarcare in India. L’occasione è la presentazione della nuova sede dell’Abarth, nell’ex Officina 83 di Mirafiori, dove è stato trasferito anche il Centro Stile e a metà marzo arriverà il Centro New Holland. “Era un disastro industriale e adesso è irriconoscibile. In pochi mesi abbiamo fatto un miracolo”, dice con orgoglio l’amministratore delegato della Fiat, che non risparmia elogi alla sua squadra e rivela che la cifra investita nell’area è di 7,5 milioni di euro. Con lui ci sono il vicepresidente John Elkann, il presidente dell’Ifil, Gianluigi Gabetti, i massimi rappresentanti delle istituzioni e l’arcivescovo di Torino, Severino Poletto. Ai presenti svela in anteprima la 500 Abarth, che farà il suo debutto mondiale al Salone di Ginevra e riceve la benedizione del cardinale. Il ritorno del marchio Abarth è per la Fiat l’emblema della sfida: riproporre auto in circolazione in una versione sportiva e grintosa, per fare diventare piloti le persone comuni. Sul mercato c’è già la Grande Punto, mentre la 500 sarà commercializzata a luglio, a un prezzo intorno ai 18.000 euro. Nel 2008 la Fiat conta di vendere circa 5.000 vetture Abarth, cifra che potrebbe salire a 18.000 nel 2009 (ottomila Punto e diecimila 500) e di portare il marchio in dodici Paesi europei, ampliando la rete commerciale.

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