Nelle stesse ore in cui veniva riesumata la salma di Padre Pio, a Torino avveniva un’altra ricognizione canonica del corpo di un beato, quello di Pier Giorgio Frassati, morto poco più che ventenne ed elevato all’onore degli altari nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II. È accaduto lunedì scorso, in segreto. La salma si trova sepolta in una delle cappelle laterali del Duomo di Torino, dove è stata posta poco dopo la beatificazione. La ricognizione, su cui la Curia non ha fornito per ora particolari ufficiali, potrebbe essere legata all’esigenza di portare i resti del beato a Sidney, in Australia, quando in luglio si svolgerà la Giornata mondiale della gioventù con Papa Benedetto XVI. Il corpo sarebbe stato trovato in buono stato di conservazione. Definito “il Santo dei giovani”, Pier Giorgio Frassati, torinese, morì a soli 24 anni nel 1925 per una poliomielite fulminante contratta visitando le poverissime soffitte dove portava aiuto alle persone più indigenti. Apparteneva a una delle famiglie più in vista della città ed era figlio del senatore Alfredo Frassati, fondatore del quotidiano La Stampa, ambasciatore d’Italia a Berlino. Al suo funerale, nella chiesa dell’elegante quartiere della Crocetta, partecipò una grande folla, soprattutto di povera gente che era andata a portare l’ultimo saluto al suo benefattore. Una prima ricognizione canonica venne eseguita nel cimitero di Pollone, il paese biellese di cui la famiglia Frassati è originaria, nel marzo del 1980 durante la causa di beatificazione.

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