Postolimpico: rapporto Rota su Torino, risorse male utilizzate
Torino città virtuosa che ha saputo sfruttare bene le opportunità offerte dalle Olimpiadi, ma anche città che resta “solitaria, incapace di promuovere se stessa”. Il Comitato Giorgio Rota nel suo Rapporto annuale su Torino, presentato oggi alla Galleria d’Arte Moderna, denuncia le difficoltà a progettare grandi eventi, a sfruttare le potenzialità degli impianti lasciati in eredità dai Giochi, a mantenere “lo spirito di squadra” tra enti e soggetti diversi. Il Palazzo del ghiaccio di corso Tazzoli, gestito dal Comune, “è gravato da costi di gestione molto elevati” ed è utilizzato solo per il 3% per manifestazioni del ghiaccio. Su questo fronte il suo principale competitore è il Palavela, per il quale non è stata ancora identificata la funzione futura. Lo storico impianto del Parco Ruffini sembra ancora più penalizzato dalla concorrenza dei nuovi contenitori: rimesso a nuovo dal Comune, l’impianto nel 2007 è stato utilizzato per 1.473 ore, il 13,8% in meno dell’anno precedente. Impietosa l’indagine anche su altre risorse poco utilizzate dopo i Giochi: i 18.000 volontari olimpici quasi mai coinvolti, il merchandising Giusparito, lo scarso utilizzo di un’immagine a elevato appeal come quello di “città olimpica”. Su oltre 400 itinerari e pacchetti turistici pubblicizzati on line sui principali siti turistici istituzionali torinesi, nove appena abbinano in qualche modo Torino ai Giochi.