Per il capo dello stato Giorgio Napolitano l’Italia perde una figura giovane e di spicco dell’imprenditoria italiana. Un protagonista che ha contribuito con la sua dinastia a fare la storia del made in Italy, per il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. La tragica scomparsa di Andrea Pininfarina ha profondamente colpito l’Italia intera, a cominciare dai vertici delle Istituzioni. Ma soprattutto ha scosso il modo in cui è morto a soli 51 anni mentre si recava al lavoro con il suo scooter: si è scontrato con l’auto guidata da un anziano che non gli ha dato la precedenza. Erano le 8 di stamattina nel centro di Trofarello, indossava il casco ma è morto sul colpo, si è spezzato l’osso del collo. L’incidente è accaduto a due chilometri dallo stabilimento dove tutte le mattine l’ingegnere si recava a lavorare. Qui ci sarà la camera ardente e le bandiere sono abbrunate in segno di lutto. Una vita spesa fra famiglia, azienda e associazionismo imprenditoriale. Secondogenito del senatore a vita Sergio Pininfarina lascia la moglie e tre figli. Appena laureato comincia a lavorare nelle storiche carrozzerie, quelle fondate dal mitico Pinin, azienda della quale era presidente e amministratore delegato. Ma è stato anche alla guida di Federmeccanica, dell’Unione industriale di Torino e braccio destro di Montezemolo in Confindustria. E proprio il presidente della Fiat oggi ricorda l’amico con cui ha condiviso le vittorie in Ferrari, quelle monoposto proprio da lui disegnate. Messaggi di cordoglio anche da parte dei Presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, dal mondo imprenditoriale e sindacale.

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