“Otto settimane da dimenticare”. Per l’Ascom di Torino è un bilancio “decisamente magro” quello dei saldi estivi terminati alla fine di agosto. Particolarmente negativi i risultati per i negozi sportivi (-6%) e per quelli di abbigliamento femminile (-4%). “Si può affermare – spiega Francesco Cena, presidente del Sindacato Abbigliamento dell’Ascom torinese – che i saldi estivi 2008 si siano chiusi stancamente e che al termine si siano rivelati alquanto deludenti. Del resto sappiamo bene che nei momenti di particolare crisi economica è proprio il settore dell’abbigliamento uno dei primi a farne le spese”. Le perdite più consistenti rispetto all’anno scorso “si sono verificate nel settore uomo, casual e classico, con un -2%, mentre al -4% si sono attestate le vendite di abbigliamento femminile. A sentire maggiormente gli effetti della crisi, con cali legati anche alla crisi del turismo, specie montano, sono stati i negozi sportivi che hanno chiuso con un calo del 6%. In linea con le vendite di un anno fa il settore bimbi, favorito anche dall’approssimarsi dell’inizio della scuola e quello delle calzature”. “L’andamento deludente di questi saldi estivi – precisa Maria Luisa Coppa, presidente dell’Ascom torinese – non può che farci ribadire quanto sia ormai improcrastinabile, da parte della classe politica, lavorare per il recupero di una potenzialità di spesa che le nostre famiglie non sono più, ormai da tempo, in grado di sostenere. Su salari e potere d’acquisto si dovranno giocare gli sforzi più importanti di una classe dirigente che, anche con l’aiuto delle forze sociali ed imprenditoriali, deve in tal senso agire da subito, per non farci precipitare in una situazione senza vie d’uscita. I tempi sono stretti. E anche l’amara lezione di questi ultimi saldi può essere, in fondo, utile per evitare che la crisi diventi irrimediabilmente strutturale”.

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