I vertici della multinazionale svizzera della Eternit erano a conoscenza dei pericoli connessi alla lavorazione dell’amianto e pertanto vanno processati per disastro doloso e omissione volontaria delle opportune cautele. Dopo aver esaminato oltre 200mila pagine di documenti e sentito migliaia di persone il procuratore torinese Raffaele Guariniello è giunto alla fine di una delle più grandi inchieste sulle morti bianche: 2000 le persone decedute negli stabilimenti piemontesi di Cavagnolo e Casale Monferrato, Rubiera in Emilia e Bagnoli, in provincia di Napoli. Il processo è stato chiesto per il miliardario elvetico Stephan Schmidheiny, 61 anni, e il nobile belga Jean Louis Marie Ghislain De Cartier, 87 anni. Proprietari della Eternit. L’inchiesta riguarda non solo le malattie professionali dei lavoratori, ma anche quel che è accaduto all’esterno con l’azienda che riforniva amianto per pavimentare tetti e cortili esponendo le popolazioni a continue e pericolose esalazioni delle maledette fibre.

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