Basta con le ciliegie al cenone di Natale, stop ai cibi che arrivano sulle nostre tavole dopo aver percorso migliaia di chilometri: l’invito è a consumare frutta e verdura di stagione e delle nostre terre. È questo il Salone del Gusto di Torino 2008. “Basta con gli sprechi, ogni anno buttiamo via migliaia di tonnellate di cibo” ha detto alla cerimonia di inaugurazione il ministro Luca Zaia. A lui si è legato Carlin Petrini, patron di Slow Food: “Si può mangiare e bere bene spendendo poco, accorciando la filiera alimentare”. E allora ecco le stelle dello sport e dello spettacolo darsi da fare tra i fornelli per promuovere i cibi nostrani ed ecco grandi e piccoli che scoprono prelibatezze sempre nuove. Il Salone del Gusto è al Lingotto di Torino fino a lunedì prossimo, 20 euro il biglietto d’ingresso ma tra un assaggio e l’altro si esce sazi… garantito. Una mondina piemontese di 79 anni ha tagliato oggi il nastro della settima edizione del Salone internazionale del gusto. “Ecco la sorpresa che ti avevo promesso”, ha detto il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia rivolto a Carlin Petrini, presidente di Slow Food, l’associazione che organizza la rassegna con la Regione Piemonte e la Città di Torino. La mondina, Francesca Paracchini, che ha lavorato per oltre cinquant’anni nelle risaie del novarese, ha accompagnato il ministro tra gli affollati padiglioni del Salone, fino allo stand delle Politiche Agricole. Il Salone internazionale del Gusto sfida i venti di crisi. Alla rassegna biennale del “cibo buono, pulito e giusto” “non sono arrivate disdette di alcun tipo e non abbiamo avuto segnali negativi”, dice Roberto Burdese, presidente di Slow Food, l’associazione che organizza l’evento con la Regione Piemonte e la Città di Torino. Rispetto al 2006, l’area espositiva è cresciuta del 18% e supera i 62 mila metri quadrati. Le bancarelle saranno 432, gli stand 188, le aree di ristorazione 26.La grande novità della settima edizione è l’impegno a ridurre l’impatto ambientale (rifiuti e produzione di C02) del 50%, per “esportare un modello di fiera ecologicamente sostenibile”, spiega Burdese.

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