Regione Piemonte vara riforma Comunità Montane, saranno 22
Alla fine di un iter tormentato, le Comunità Montane del Piemonte saranno 22. Lo stabilisce la delibera della giunta di Mercedes Bresso approvata questa sera dal Consiglio regionale con i voti della maggioranza e dell’Udc (34 sì, 10 no). Rispetto al documento presentato dall’assessore Bruna Sibille (che ne prevedeva 21), hanno guadagnato una Comunità Montana a testa le province di Torino e Cuneo, mentre ne ha persa una il Vco, che vedrà migrare nel Novarese la sede legale di una delle tre rimanenti. Le nuove aggiunte sono nel Torinese la Comunità Montana delle Valli Orco e Soana, che risulterà divisa da quella dell’Alto Canavese; nel Cuneese la Comunità Montana della Valle Stura, che sarà separata da quella delle Valli Gesso, Vermenagna, Pesio e Bisalta. La Comunità Montana in meno nel Vco risulterà dall’accorpamento della Comunità Montana delle Valli Antigorio, Divedro, Formazza e Vigezzo con quella delle Valli Antrona, Anzasca e Ossola. Una delle tre rimanenti, quella del Cusio Mottarone, Val Strona e Due Laghi, sarà una Comunità Montana interprovinciale. E c’è l’impegno di fissarne la sede legale in provincia di Novara. Alla fine del riordino, le 48 Comunità Montane del Piemonte saranno ridotte a 22. Torino e Cuneo ne avranno sei a testa, Biella e il Vco- Novara tre a testa, Alessandria due, Asti e Vercelli una a testa. “Abbiamo approvato un provvedimento di grande importanza per il nostro territorio, la riduzione delle Comunità Montane da 48 a 22 rappresenta un grande risultato, concertato e condiviso dalla maggior parte degli amministratori montani”. Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Gariglio, esprime commenta l’approvazione della riforma delle Comunità Montane. “Sono molto soddisfatto per la conclusione di questo processo di riforma che accorpa le Comunità montane portandole da 48 a 22 e che non solo rilancia il sistema delle Comunità montane, ma definisce la loro moderna funzione quali agenzie per lo sviluppo del territorio”. Lo afferma Lido Riba, il presidente dell’Uncem Piemonte.