Crisi in Piemonte, il 21 sciopero generale a Torino
Uno sciopero generale di quattro ore dell’industria è stato indetto a Torino per il 21 novembre. La protesta riguarderà anche il settore privato con modalità che saranno definite dalle categorie. Lo ha annunciato Donata Canta, segretario generale della Cgil torinese, aprendo l’assemblea di mille delegati, alla quale partecipa anche il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. “C’è una crisi pesante – ha detto Donata Canta – che interessa il territorio e avrebbe bisogno di risposte precise da parte del Governo. Innanzitutto sulla quantità di risorse per la cassa integrazione perché, diversamente dal passato, tutti i settori sono coinvolti e molti lavoratori non hanno diritto alla cassa. Noi dobbiamo dare risposte a migliaia (per ora ne abbiamo contati circa 3 mila) di lavoratori precari, interinali e contratti a termine, che sono stati lasciati a casa e non hanno diritto alla mobilità, spesso non hanno neppure le condizioni per avere la disoccupazione ordinaria. Servono anche più risorse per consentire alle regioni di gestire la cassa integrazione in deroga, altrimenti il rischio è una guerra tra i territori”. Preoccupazioni vengono espresse anche da Claudia Porchietto, presidente Api Torino: “Sono le piccole e medie imprese le prime a patire l’aria di crisi”. Un messaggio alle istituzioni, locali ma anche al governo nazionale, “affinché si intervenga prima che la situazione diventi grave”. Così l’arcivescovo di Torino, cardinal Severino Poletto, spiega l’incontro di oggi, sulle prospettive della crisi economica, con il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ed il vice, Tom Dealessandri. L’incontro, avvenuto nell’ufficio del cardinale, è durato un’ora. “Non abbiamo formulette magiche in tasca per risolvere la difficile situazione che si è creata – afferma l’arcivescovo – ma abbiamo avvertito la necessità di fare sentire quanto la Chiesa sia vicina alle problematiche sociali, quanto sia preoccupata per chi ha perso il lavoro o vive nella precarietà”. Chiamparino ricorda l’importanza “di fare sistema, nei momenti brutti come in quelli belli come l’Olimpiade di due anni fa. Torino è più esposta alle conseguenze della crisi per la sua struttura industriale e per l’apertura sui mercati internazionali ed è importante che venga coinvolto il governo nazionale.