Fiaccolata a Casale per i morti Eternit
Quanti lutti, quante lacrime, quante famiglie distrutte dietro le 2.000 fiaccole che hanno sfilato silenziose per le vie di Casale Monferrato, in Piemonte. Un corteo composto e commosso. L’urlo muto di un territorio che piange solo a Casale, 1646 morti da amianto. E mille ammalati tra lavoratori e cittadini. Che chiede giustizia e che invoca speranza:” Eternit fermiamo la strage” recita lo striscione. In prima fila i bambini. Sono loro il simbolo di un futuro che in questo luogo è negato. Tanta gente comune che non riesce a trattenere le lacrime. I rappresentanti sindacali. Presente anche una delegazione della ThyssenKrupp di Torino. Ci sono i medici che combattono la loro battaglia quotidiana a fianco dei malati di mesotelioma. E molti sindaci del comprensorio, accanto al primo cittadino di Casale, Paolo Mascarino. Una strage senza fine. Ogni anno in questo luogo segnato dall’indignazione si registrano 45 nuovi casi di mesotelioma. Continua a far discutere l’offerta di risarcimento milionario individuale dello svizzero Stephen Schmidheiny, uno dei proprietari della Eternit, alla richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Torino per disastro doloso della multinazionale svizzero-belga: tutti i riflettori sono puntati su quello che si preannuncia essere il più grande processo penale europeo sulle morti bianche come spiega Bruno Pesce della Cgil di Casale: “Al processo ci costituiremo parte civile. Lotteremo accanto ai lavoratori uniti”.