Chiamparino pronto a incatenarsi ai cancelli Motorola
Questa non è una crisi aziendale come tante altre. Questa è la crisi di un progetto, quello di disegnare un futuro per Torino oltre l’automobile. E c’è il rischio che vada perso un enorme patrimonio di intelligenza e di alta professionalità. Per questo la decisione della Motorola di chiudere la sede piemontese e di lasciare a casa circa 400 persone, tutte laureate e specializzate, ferisce profondamente la città e l’Italia intera. In questa sede allestita specificatamente con contributi degli enti locali e dell’Unione Europea si sono inventati i telefonini della terza generazione, sono stati progettati apparecchi fra i più venduti in Italia e in Europa. E a farlo centinaia di cervelloni di casa nostra, ingegneri e intelligenze sopraffine arrivate a Torino da ogni parte d’Italia. Ed è per questo che il sindaco Chiamparino ha minacciato di incatenarsi a questi cancelli per protestare contro un’azienda che ha intascato 11 milioni di euro in pochi anni e ora vuole chiudere e lasciare a casa 400 persone. Si sono attivate tutte le procedure sindacali per la vertenza Motorola ma contemporaneamente si stanno cercando altri importanti aziende che rilevino questa attività di ricerca specializzata e non vada disperso un enorme capitale umano di ingegneri e laureati, una genialità tutta italiana.