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18 novembre 2008

Thyssen: reazioni alla sentenza di ieri

Omicidio volontario, un reato che prevede una pena fino a 21 anni di carcere. Questa pesante accusa con la quale verrà processato il 15 gennaio prossimo l’amministratore delegato della ThyssenKrupp Herald Espenhahn fa discutere. Così ha deciso il gup di Torino Francesco Gianfrotta accogliendo in toto le richieste del procuratore Raffaele Guariniello, mentre gli altri 5 imputati devono rispondere di omicidio colposo. In sostanza secondo l’accusa l’amministratore Thyssen sapeva dei rischi che correvano gli operai alle acciaierie di Torino e li ha coscientemente accettati. Per Guariniello si tratta di una decisione storica perché per la prima volta in Italia un processo per morti bianche verrà celebrato in Corte d’Assise. soddisfatti i parenti delle vittime e Antonio Boccuzzi, sopravvissuto al rogo del 6 dicembre scorso e oggi deputato del Pd: “Una sentenza che insegna molto ai datori di lavori e aiuterà i lavoratori”. Per Confindustria invece si tratta di una decisione eccessiva: siamo comunque solo al rinvio a giudizio, dice Sammy Gattegno responsabile sicurezza di Confindustria, mi auguro che nel corso del processo emergano le vere responsabilità. Intanto potrebbe decollare anche un’inchiesta Thyssen2, sui mancati controlli. Ieri nel corso dell’udienza Guariniello ha mostrato delle e-mail dalle quali si evinceva che la Thyssen veniva informata in anticipo – con tanto di data annunciata – sulle ispezioni nello stabilimento. “Il rispetto dovuto alle decisioni dei giudici, a tutte le persone che sono parte e sono coinvolte nel processo in corso e l’umana comprensione verso i familiari delle vittime del tragico incidente di Torino, formano il mio convincimento, anzi mi fanno sentire moralmente tenuto ad astenermi da qualsiasi commento” ha dichiarato oggi Erik Walner, portavoce della ThyssenKrupp tedesca con sede in Duisburg. “Posso solo dire che sono, comunque, convinto che l’intera drammatica vicenda – ha detto Walner – troverà una sua giusta conclusione processuale, quale naturale conseguenza della serenità del giudicante; giusta conclusione che so bene mai potrà completamente lenire il dolore delle famiglie per la perdita dei propri cari”.



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