23 NOVEMBRE 1921 – Nasce a Torino Fred Buscaglione.

Un successo arrivato tardi, una vita troppo breve, ma di lui rimane molto: lo swing, quel modo scanzonato di affrontare la vita, quella voce roca e inimitabile, e il sapore trasgressivo e malinconico di certe notti che troviamo riproposto, ancora oggi, in alcune canzoni.
Ferdinando Buscaglione è nato a Torino, i suoi genitori sono originari di Graglia in provincia di Biella. Famiglia modesta, il padre è imbianchino e la madre, portinaia, arrotonda le entrate dando lezioni di pianoforte..
Fred, bambino vivace e solare, mostra da subito una naturale predisposizione per la musica, a 11 anni è ammesso al conservatorio Giuseppe Verdi, ma ne esce dopo tre anni; non è il suo ambiente, non riesce ad appassionarsi al violino e alla musica classica, preferisce suonare il sax. Lo attraggono i ritmi che arrivavano dagli Stati Uniti, il jazz lo incanta. E’ costretto a cercarsi un lavoro, prima come fattorino e poi come apprendista odontotecnico ma, ancora adolescente, inizia ad esibirsi nei locali notturni come cantante. Durante un serata viene avvicinato da un giovane studente di giurisprudenza: Leo Chiosso che diventerà suo inseparabile amico e autore di tutte le sue canzoni. Il successo è ancora lontano quando Fred incontra Fatima Ben Embarek, acrobata di origini marocchine: è il suo grande amore e Fred deve combattere contro i preconcetti del padre di lei, per riuscire a sposarla. Fred Fatima e Leo passano interminabili notti nei locali, tra fumo, whisky e musica nel tentativo di sbarcare il lunario.
Durante la seconda Guerra Mondiale Fred viene chiamato alle armi, è distaccato in Sardegna, viene fatto prigioniero dagli americani e si mette in mostra organizzando spettacoli per le truppe. Il dopoguerra è il periodo che sancisce il successo, il tutto avviene in maniera improvvisa, bastano un paio d’anni e diventa, per l’Italia intera, l’uomo dal “whisky facile”.
Il ciuffo sugli occhi, le bretelle e il borsalino, lo sguardo ironico seppur velato di malinconia, la sigaretta all’angolo della bocca, questo è Fred Buscaglione e queste sono le sue scanzonate ballate: Che bambola, Teresa non sparare, Eri piccola così, ma è anche romantico e allora interpreta melodie dolcissime come Guarda che luna e Love in Portofino.
Le sue “criminal song” sono sulla bocca di tutti, guadagna mezzo milione a sera, tra le note accattivanti Fred racconta un mondo cinico e ironico, popolato di gangster, pupe, auto di lusso, sigarette e alcol, un mondo molto vicino alla sua realtà. A un’Italia abituata a melodie sdolcinate che raccontano sempre la stessa storia, lui regala un pezzo d’America.
Fred, come tutti i miti, non è destinato ad invecchiare. Nella grigia alba romana del 3 febbraio 1960, la sua Thunderbird rosa si schianta contro un muro ai Parioli, la scorribanda nella vita si ferma lì. Ventimila persone gli rendono omaggio durante le esequie a Torino, sono attoniti e increduli. Buscaglione rappresenta per tutti la vita, la nuova e agognata “dolce vita”. Dopo più di cinquant’anni le sue canzoni sono ancora ascoltate e amate, la sua voce roca diverte, mette allegria. Fred Buscaglione è ancora nel cuore di tutti: lui è come certe notti, destinato a non finire mai.

