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TERRA VIVA A CASTELLAMONTE

07 ottobre 2017 - 17:00 - 05 novembre 2017 - 18:00

“TERRA VIVA”

Associazione Museo “Centro Ceramico Fornace Pagliero 1814”

7 Ottobre – 5 Novembre

 Verrà inaugurata il 7 ottobre, alle 17, presso l’Associazione Museo “Centro Ceramico Fornace Pagliero 1814”, in Frazione Spineto, 61, a Castellamonte  (TO), la mostra “Terra Viva”.

Un evento ceramico, ma, anche, un incontro tra oltre 100 opere d’arte africane in terracotta e altrettante opere ispirate all’Africa realizzate dall’artista castellamontese Giovanni Matano.

Spiega il titolare delle Fornace Pagliero, Daniele Chechi: “L’idea di questa mostra è nata in me vedendo, per puro caso, un allestimento di Gian Luigi Nicola, figlio del grande restauratore Guido Nicola. Le opere, provenienti dal continente che è culla dell’umanità intera, erano eccezionali ma, al tempo stesso, non ho potuto fare a meno di pensare alle analogie con le opere di Matano. Ne ho parlato con Nicola ed è nata l’idea di una mostra esclusivamente con opere in terracotta per dar vita ad un percorso omogeneo dal punto di vista dei materiali, ma diverso per elaborazione ed interpretazione del messaggio culturale. Ritengo importati momenti di condivisione come questo, soprattutto in un momento come quello attuale in cui tante persone giungono nelle nostre città dall’Africa portando idee, credenze e modi di vivere tanto diversi dal nostro.

La cultura penso possa essere il miglior linguaggio tramite il quale comprendersi e imparare a convivere”.

Importanti, per entrare nella giusta ottica d’osservazione delle opere africane in arrivo, le parole della professoressa Giovanna Salvioni, dell’Università “Cattolica” di Milano: “Un semplice vaso, si dice spesso, eppure non c’è nulla di semplice in questo prodotto dell’abilità umana. Soprattutto se osserviamo la produzione di molte popolazioni tradizionali, in questo caso dei Mangbetu (stanziati nel nord della Repubblica democratica del Congo), o l’opera dell’artista.  Ci accorgiamo allora che l’oggetto vaso è al centro di una stupefacente rete di rimandi e di significati sia tecnici che  soprattutto simbolici. Anche perché il materiale usato è la terra, a cui danno forma e consistenza l’acqua e il fuoco e la mano dell’uomo, meglio diremo della donna, che la plasma a partire dal proprio ricco e complesso bagaglio di conoscenze mitiche e religiose. Possiamo ricordare come nella tradizione biblica il primo uomo sia costruito proprio con la terra, e che il suo nome: Adam, derivi dalla parola ebraica Adamà, gleba. Da migliaia di anni i gruppi umani vedono germogliare e crescere le messi e i frutti dalla e nella terra, così come vedono crescere miracolosamente  la vita nel ventre della donna;  terra e  donna , le Grandi Madri.  Le vasaie Mangbetu sono anche protagoniste delle loro opere (quelle presentate sono generalmente usate per contenere sia cibi che cosmetici), che ci conducono in un microcosmo animato al centro del quale stanno la madre e i segni della fecondità.Tra i più toccanti e rituali sono infatti i vasi non completati con figure ma immaginati e costruiti come un ventre rigonfio di vita su cui spiccano delineate in maniera essenziale le evidenze della sessualità femminile”.

L’artista Giovanni Matano, campano di origine, ma ormai castellamontese d’adozione sin dagli anni ’70, così descrive le opere che proporrà in mostra: “Le maschere sono stati l’animo, emozioni che arrivano direttamente al cuore di chi le osserva. Un salto indietro nel tempo, verso quelle origini primordiali che ci appartengono, verso quelle emozioni che accomunano tutto il genere umano: sesso, dolore, stupore, meraviglia o paura.  I pezzi proposti sono il risultato di lunghi anni di studio, iniziati a metà degli anni ’80, sull’arte primitiva, quando le mie conoscenze etniche incontrarono il mio amore per l’argilla.  Quattro  gli elementi che caratterizzano, inoltre, la collezione e che nutrono le opere stesse: l’acqua sorgente di vita, l’aria energia vitale, il fuoco elemento dinamico che genera trasformazioni e la terra fertile e feconda come il grembo materno.  Noi siamo terra, essa è una madre premurosa che ci accoglie con la nascita e a cui torniamo per essere di nuovo polvere alla fine della nostra vita”.

Dettagli

Inizio:
07 ottobre 2017 - 17:00
Termine:
05 novembre 2017 - 18:00

Luogo

FRAZIONE SPINETO
CASTELLAMONTE,
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